Nel marzo del 1974 Sisinnio Poddi, un contadino di Cabras, paese della provincia di Oristano, mentre era intento ad arare il suo campo sito nella penisola del Sinis, località Monte ‘e Prama, rinvenne una pietra scolpita.
Di tale ritrovamento rese immediatamente partecipe la competente Sovrintendenza archeologica.
Gli scavi successivi portarono alla luce più di cinquemila frammenti di statue, che in seguito si sarebbero rivelati appartenere a pugilatori, arcieri e guerrieri dotati d’elmo e di spada, tutti alti più di due metri.
Furono anche rinvenuti svariati modellini di nuraghi polilobati e mono torre.
Nel 1979 fu dissotterrata un’altra statua e, nel 1980, i frammenti più completi furono esposti nelle sale del museo archeologico di Cagliari e quindi a Berlino, Stoccolma, Roma, Bruxelles ed Atene.
Tuttavia è probabile che per lungo tempo non sia stata colta compiutamente l’enorme importanza di questa scoperta, talché il materiale trovato è rimasto chiuso dentro le casse in attesa di ottenere le risorse necessarie al restauro.
Restauro successivamente effettuato nel laboratorio di Sassari-Li Punti tra il 2007 e il 2011.
La magnificenza delle sculture ricostruite è sicuramente servita da stimolo per la ripresa degli scavi, riavviati nel 2014 ricorrendo all’ausilio dei ricercatori, degli archeologi e dei moderni strumenti per l’esplorazione geofisica, messi a disposizione dall’Università di Cagliari.
Lo scorso mese di Settembre, la terra ha inoltre restituito altre due statue quasi integre ed è proprio a seguito di questi ultimi ritrovamenti che si è finalmente sviluppato un notevole interesse mediatico, a livello internazionale, per questo inesauribile sito archeologico, insieme alle polemiche che inevitabilmente accompagnano le grandi scoperte.
In particolare è ancora vivo il dibattito sulle finalità che determinarono la loro realizzazione e di quanto le contornava e soprattutto sul periodo della loro esecuzione, benchè l’orientamento prevalente sia quello di datarle ai primi del IX secolo a.C. Ciò significherebbe che i guerrieri e i pugilatori di Monte ‘e Prama sono antecedenti alle statuaria “a tutto tondo” della Grecia.
Ad oggi, mentre le indagini proseguono, sono stati complessivamente recuperati sedici pugilatori, sei guerrieri armati di spada e scudo tondo, sei arcieri, cinque modellini di nuraghe complesso e venti di nuraghe semplice.
L’area interessata, peraltro disseminata di rilevanti testimonianze della civiltà nuragica, è particolarmente vasta ed è certo che riserverà grandi sorprese ancora per diversi anni.